Segnalazioni di vigilanza

Il sistema di vigilanza
Dal novembre 2014 la vigilanza degli enti del settore bancario e finanziario si svolge all’interno del Meccanismo di vigilanza unico (MVU o Single Supervisory Mechanism, SSM), ovvero il sistema di controllo effettuato dalla Banca centrale europea congiuntamente alle banche nazionali dei singoli paesi dell’area euro.
In aggiunta al Meccanismo di risoluzione unico (MRU o Single Resolution Mechanism, SRM), entrato in vigore nel 2016, l’MVU rappresenta il cardine del sistema regolatore dell’UE in ambito bancario e serve a garantire un sistema di vigilanza unitario e coerente.
La BCE sottopone a controllo diretto solo gli istituti di credito classificati come “significant” (cioè, rilevanti), mentre le banche non appartenenti a tale elenco restano sotto la vigilanza della Banca d’Italia, secondo le indicazioni europee.
La Banca centrale europea (per i soggetti significant) e le banche centrali nazionali (per i soggetti less significant – cioè, meno rilevanti) svolgono un’azione di tipo ispettiva tramite il controllo in loco presso le sedi del soggetto (verifica on-site) e un controllo in remoto (verifica off-site) tramite le segnalazioni di vigilanza, ovvero la reportistica che gli enti, oggetto della normativa, sono obbligati a fornire ai sensi della regolamentazione in vigore.
La disciplina di controllo del sistema bancario e la sua evoluzione nel tempo nascono dall’esigenza di garantire la stabilità del settore, una gestione sana e prudente, la trasparenza dell’attività e il monitoraggio dei rischi d’impresa.
Dopo la crisi finanziaria del 2008, i regolatori nazionali ed europei hanno voluto aggiornare la disciplina che regola gli enti soggetti al controllo, in quanto ritenuta non adeguata a prevedere e contenere gli eventi sistemici.
Le regole che governano la vigilanza possono riguardare l’intero sistema finanziario (vigilanza macroprudenziale) oppure solo i singoli intermediari (vigilanza microprudenziale).
- La vigilanza macroprudenziale riguarda l’analisi del sistema finanziario nel suo complesso. L’ultima crisi ha evidenziato come uno shock sistemico sia possibile e possa minare l’intero settore, partendo dalla vulnerabilità della normativa di base.
La vigilanza macroprudenziale ha il compito di prevenire il ripetersi di tali eventi, agendo sui fattori di rischio che possono innescare questi meccanismi. Pone inoltre l’attenzione sull’analisi della prociclicità del settore e sui meccanismi di amplificazione dei pericoli, generati dall’atteggiamento simile di alcuni operatori.
- La vigilanza microprudenziale regola e controlla il comportamento dei singoli intermediari ed è svolta congiuntamente dalla Banca Centrale Europea e dalla Banca d’Italia. La prima vigila sui soggetti “significant”, mentre la seconda sul resto del sistema bancario e finanziario a livello nazionale. La scelta degli enti rilevanti oggetto del monitoraggio delle autorità sovranazionali è dettata dalle risultanze del controllo periodico effettuato sulla situazione patrimoniale ed economica, degli stress test e della verifica del rispetto delle norme prudenziali. Questi controlli vengono effettuati dai Joint Supervisory Team (JST).
La vigilanza sul settore non significativo è invece demandata alla Banca d’Italia, che si occupa di effettuare controlli tramite le segnalazioni di vigilanza e controlli ispettivi in sede. Le segnalazioni riguardano, in particolare, gli aspetti contabili, statistici e patrimoniali.
La vigilanza in ambito internazionale
L’unione bancaria ha trasferito molte delle competenze nazionali a livello internazionale aggiungendo il concetto di armonizzazione, ovvero l’utilizzo di schemi univoci nello sviluppo, nell’applicazione e nelle metodologie di controllo della normativa. In ambito europeo le regole sono quindi stabilite da un unico sistema legislativo armonizzato denominato “Single Rulebook”.
Le istituzioni che vigilano sul settore sono attive nel perimetro del Sistema europeo di vigilanza finanziaria (SEVIF), nato nel 2010 e composto dal Comitato europeo per il rischio sistemico (CERS), dalle tre autorità di vigilanza UE (l’EBA – Autorità bancaria europea, l’ESMA – Autorità degli strumenti finanziari e dei mercati e l’EIOPA – Autorità europea delle assicurazioni e pensioni) e dalle autorità di vigilanza degli Stati membri.
Le autorità di vigilanza nazionali e la Banca centrale europea mantengono il controllo sui singoli enti, all’EBA invece viene demandato il compito di redigere la documentazione tecnico-applicativa, declinata dalle normative promulgate. Questo avviene tramite il Single Rulebook, orientamenti e norme tecniche indirizzate alla salvaguardia del sistema e degli investitori.
Il Meccanismo di vigilanza unico (MVU) e il Meccanismo di risoluzione unico (MRU) rappresentano il sistema su cui si basa la vigilanza a livello europeo. Il primo definisce il perimetro delle attività di controllo svolte dalla BCE e dalle autorità nazionali, il secondo invece permette la gestione delle crisi bancarie tramite norme armonizzate, attraverso il Consiglio di risoluzione unico o Single Resolution Board (SRB).
Le segnalazioni di vigilanza
Le segnalazioni di vigilanza sono elaborazioni di dati che riguardano una serie di informazioni su base individuale o consolidata, imposte dalle autorità di vigilanza a banche, società di intermediazione mobiliare (SIM) e società finanziarie. Sono obbligatorie e vengono rilasciate sotto forma di reportistica.
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Il regulatory reporting contiene dati patrimoniali ed economici, oltre a informative prudenziali e altre informative utili al controllo delle autorità preposte. La produzione di tali survey (basi segnaletiche) avviene tramite l’utilizzo degli schemi forniti per le segnalazioni di vigilanza armonizzate fondate sul Data Point Model e con il formato XBRL.
Le disposizioni sono state emanate nel 2014, con lo scopo di creare un sistema unico di segnalazioni di vigilanza a contenuto statistico, finanziario e prudenziale basato su un primary reporting e su un secondary reporting.
Attraverso le validation rule viene infine valutata la qualità delle informazioni.
Struttura IT per la gestione delle segnalazioni di vigilanza
Le regole di compilazione mirano a organizzare le informazioni secondo le esigenze delle autorità di vigilanza. L’azienda deve possedere gli appositi strumenti informatici e gestionali che consentano il collegamento tra la contabilità interna e i dati comunicati alla vigilanza. L’infrastruttura IT deve poi supportare il meccanismo di creazione, rappresentazione e invio della reportistica.
Save Consulting Group ha elaborato delle soluzioni IT dedicate alle segnalazioni di vigilanza armonizzate, non armonizzate e all’SRB. La Suite TIGREARM è in grado di rispondere a tutte le richieste del regolatore attraverso vari moduli.
Modulo segnalazioni armonizzate
Il modulo di primary reporting delle segnalazioni armonizzate è strutturato per gestire sia gli aspetti tecnici quali:
- Linguaggio XBRL
- Tassonomia
Sia gli aspetti qualitativi, quali:
- Modelli in formato Excel (COREP, FINREP, Leva, Large Exposure, Liquidità, ecc.) rigorosamente tradotti in italiano;
- Valori di dominio delle singole informazioni esposti con la doppia codifica “codice” e descrizione in italiano;
- Validation rule EBA, BCE e personalizzazioni di Banca d’Italia, trasformate in un semplice report di errori.
I principali punti di forza del modulo:
- Intuitività nella gestione delle eventuali anomalie diagnosticate
- Semplicità e trasparenza date dal fatto che l’impianto (descrizioni, tabelle di supporto, decodifiche) è integralmente tradotto in italiano
- Velocità di elaborazione e di eventuali processi di rettifica/ data-entry che consentono all’utilizzatore di arrivare velocemente al risultato formalmente corretto in termini di controllo diagnostico preventivo
- Conformità (compliance) normativa alle strutture utilizzate, alle versioni in essere e precedenti (versioning dei diversi DPM)
I vantaggi operativi:
- Celerità nello sviluppo della segnalazione
- Coerenza complessiva data dal fatto che una parte delle informazioni viene in automatico ricalcolata evitando così dispersivi input ripetitivi
- Certezza dell’aggiornamento della versione per il periodo di riferimento data dalla gestione centralizzata dell’infrastruttura tecnologia e amministrativa curata da Save Consulting Group
Come tutti i moduli TigreArm, il modulo è web-based e consente la fruibilità anche in smart-working.
Modulo segnalazioni non armonizzate
Rappresenta il patrimonio storico del regulatory reporting. Il modulo consente la gestione delle segnalazioni di vigilanza non armonizzate (le cosiddette “matrici”) tramite le seguenti fasi:
- caricamento della base
- verifica della correttezza formale e gestione guidata (tramite appositi menu a tendina) dell’eventuali rettifiche
- rigenerazione della base post rettifiche
- generazione, tramite il modulo MidaBI, sia della reportistica specifica (lotto predefinito di report) sia dal punto di vista del più ampio spettro di data governance regolamentare, con anche la possibilità di comparare dati armonizzati con dati non armonizzati
Come tutti i moduli TigreArm, il modulo è web-based e consente la fruibilità anche in smart-working.
Modulo SRF – Fondo di risoluzione unico
SRF è un modulo di TigreArm che consente di generare la segnalazione di vigilanza EACI in formato XBRL partendo dai template ufficiali rilasciati dal Single Resolution Board, nonché di diagnosticarla attraverso le validation rule.
I punti di forza della soluzione:
- Produzione in tempo reale della segnalazione nel nuovo formato XBRL richiesto da Banca d’Italia
- Possibilità di data entry in Excel;
- Facilitazioni in termini di popolamento delle informazioni (le celle derivanti da totalizzazioni sono automaticamente prodotte);
- Generazioni illimitate di flussi segnaletici XBRL;
- Validation rule del SRB integrate nel prodotto
Come tutti i moduli TigreArm, il modulo è web-based e consente la fruibilità anche in smart-working.
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