Segnalazioni di vigilanza armonizzate: FINREP E COREP

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Normativa e applicazione

Il 1° gennaio 2014 entra in vigore la quarta direttiva sui requisiti patrimoniali Capital Requirements Directive IV (CRD IV) e il relativo regolamento Capital Requirements Regulation (CRR) introdottidal Parlamento europeo e dal Consiglio dell’UE.

La CRD IV ha lo scopo di attuare l’accordo di Basilea III nell’Unione Europea in tema di vigilanza contabile e prudenziale. La direttiva prevede una regolamentazione degli standard di reporting volta a garantire comuni criteri di costruzione della reportistica nell’area euro e stabilire, inoltre, quali dati le banche devono trasmettere  alle autorità e con quale frequenza.

Questo pacchetto legislativo rafforza il quadro prudenziale per i singoli enti e risponde alle preoccupazioni di stabilità sorte durante l’ultima crisi bancaria. Inoltre, produce trasparenza ed aiuta il colloquio tra gli istituti di credito e il regolatore, favorendo la condivisione dei dati tra gli intermediari finanziari e gli organi di vigilanza.

 

FINREP e COREP

Tra le varie reportistiche di segnalazione armonizzate che le imprese soggette a tali norme (banche e imprese di investimento, in Italia ulteriormente estese alle società finanziarie limitatamente ad alcune informazioni sul COREP) devono produrre ai fini statistici e prudenziali sono stati istituiti  il FINREP e il COREP, acronimi rispettivamente di Financial Reporting e Common Reporting.

Il FINREP (report su informazioni finanziarie) deve essere redatto dalle imprese di investimento, banche, gruppi finanziari  soggetti alla direttiva  sui requisiti patrimoniali IV (CRD IV) e che utilizzano i principi contabili IFRS o nazionali (NGaap)

L’autorità utilizzerà le informazioni, derivanti dalla reportistica a livello individuale e consolidato, per definire il profilo qualitativo di rischio o di funding legato a diversi fenomeni, quali il rischio , la liquidità e il grado dei vincoli di bilancio che l’ente vigilato presenta. La possibilità di utilizzare criteri standard per la redazione dei report di segnalazione a livello europeo offre agli organi di vigilanza la possibilità di individuare gli aspetti critici di ogni intermediario, anche grazie alla comparazione con altri operatori del settore.

Inoltre, il sistema di raccolta dati è in costante evoluzione, basti pensare alle implementazioni legate al rilevamento dei finanziamenti oggetto di moratorie nel contesto della pandemia di Covid-19.

Il COREP (report relativo alle segnalazioni prudenziali) permette di generare i dati relativi al primo pilastro del regolamento di Basilea in formato armonizzato e le informazioni su liquidità, contenimento della leva finanziaria ed esposizioni rilevanti. La segnalazione ha come obiettivo un migliore livello di trasparenza e un più alto grado di uniformità nei requisiti del capitale di rischio. L’istituto di credito, per soddisfare le esigenze della normativa, deve inviare all’organo preposto alla vigilanza i dati relativi alle diverse classi rischio:

  • Rischio di credito e controparte
  • Rischio operativo
  • Rischio di mercato
  • Rischi di concentrazione (grandi esposizioni)
  • Solvibilità del gruppo
  • Adeguatezza patrimoniale.

 

La reportistica creata per soddisfare i requisiti legislativi e la vigilanza armonizzata sono stati definiti dall’EBA tramite gli Implementing Technical Standards – ITS, ovvero un insieme di norme tecniche di attuazione/schemi finalizzati a implementare i sistemi di reporting e uniformarli a livello europeo. Gli ITS definiscono i template da utilizzare e le informazioni necessarie per la redazione.

Anche per il COREP, analogamente a quanto indicato per FINREP, i modelli sono in costante evoluzione, basti pensare che nel prossimo futuro sono previste rilevanti integrazioni degli schemi segnaletici, oltre a un ampliamento delle informazioni raccolte a seguito dell’integrazione con la normativa di prossima pubblicazione (cd. Basilea 4).

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Iter procedurale e ambiti di applicazione

Le segnalazioni di vigilanza armonizzate FINREP e COREP vengono fornite dagli enti vigilati alla Banca d’Italia (primary reporting), che a sua volta le trasferisce alla Banca centrale europea (secondary reporting). Entrambe sono basate sul Data Point Model (DPM) e devono essere prodotte secondo il formato XBRL (Extendable Business Reporting Language). Tale base dati è così granulare che può essere utilizzata, a pieno titolo, dalla Business Intelligence per ulteriori approfondimenti aziendali.

In merito alla frequenza, le segnalazioni vengono inviate con cadenza trimestrale e l’ambito di applicazione riguarda sia il consolidato che l’individuale per il COREP e per il FINREP. Vi sono poi ulteriori semplificazioni secondo il principio della proporzionalità, che tendenzialmente alleggeriscono l’insieme informativo per gli enti minori e meno complessi, ovvero che non sono qualificabili come capogruppo (“solo” reporting).

I report COREP e FINREP, che sono altamente standardizzati in termini di contenuto e formato di consegna, possono rappresentare una sfida significativa per molti enti.  Risulta di grande importanza quindi la correttezza del dato disponibile (data governance) e la solidità del processo interno relativo alla gestione dell’informazione da parte del lato IT.

Una valida suite informatica offre l’opportunità di ottenere una visione globale di lungo termine del proprio modello strategico e operativo alla luce di requisiti di rendicontazione normativa sempre più crescenti e complessi.

 

Soluzioni per le segnalazioni di vigilanza armonizzate: TIGREARM

Il modulo di primary reporting delle segnalazioni armonizzate, che permette di creare survey chiare e controllate, è strutturato per gestire sia gli aspetti tecnici quali:

  • Linguaggio XBRL
  • Tassonomia

 

sia gli aspetti qualitativi quali:

  • Modelli in formato Excel ( COREP, FINREP, Leva, Large Exposure, Liquidità, ecc.), rigorosamente tradotti in italiano;
  • Valori di dominio delle singole informazioni, esposti con la doppia codifica “codice” e descrizione in italiano;
  • Validation rules EBA, BCE e personalizzazioni di Banca d’Italia, trasformate in un semplice report di errori.

 

I principali punti di forza del modulo sono:

  • Intuitività nella gestione di eventuali anomalie diagnosticate
  • Semplicità e trasparenza, date dal fatto che l’impianto (descrizioni, tabelle di supporto, decodifiche) è integralmente tradotto in italiano
  • Velocità di elaborazione e di eventuali processi di rettifica/data entry, che consentono all’utilizzatore di arrivare velocemente al risultato formalmente corretto in termini di controllo diagnostico preventivo
  • Conformità (compliance) normativa alle strutture utilizzate, alle versioni in essere e precedenti (versioning dei diversi DPM)

 

I principali vantaggi del modulo riguardano la duplice possibilità di:

  • Navigazione dei dati (drill-down all’interno dei template e dei report prodotti)
  • Determinazione di indicatori di riferimento qualitativi per analisi (data mining) interne sul patrimonio dei dati e il grado di posizionamento della banca stessa per dette grandezze.

Come tutti i moduli TigreArm, il modulo è web-based e consente così la fruibilità anche in smart-working.

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