Regulatory e Primary Reporting

Il regulatory reporting è la segnalazione normativa regolamentare che l’intermediario deve fornire agli organi di vigilanza per adempiere agli obblighi previsti. Questa deve rispondere alla richiesta di informazioni che l’autorità richiede al mercato.
Le segnalazioni normative regolamentari sono differenziate sia per la tipologia dei diversi intermediari (bancari, finanziari, SIM,ecc.) sia per il livello di temporalità e dettaglio richiesto. Gli intermediari inoltrano tali survey (o basi segnaletiche) all’organo di vigilanza nazionale (Banca d’Italia); tale adempimento è definito “primary reporting”. Quando la Banca d’Italia provvede a inoltrare agli organi di vigilanza europei (in particolare la Banca centrale europea), tale processo viene identificato dal termine secondary reporting.
Dalla reportistica nazionale a quella europea
L’evoluzione della struttura regolamentare , avviata nel 2011 per le banche sottoposte a vigilanza diretta da parte della BCE, ha generato diversi cambiamenti.
La vigilanza segnaletica prima del 2011 era caratterizzata da una reportistica non armonizzata, ovvero non legata a determinati requisiti/schemi segnaletici e normativi a livello comunitario.
Con la nascita del concetto di armonizzazione i regolatori si sono trovati a gestire segnalazioni di diversa natura, cercando di mantenere anche un livello di autonomia nazionale per i singoli paesi dell’area euro.
Alcune caratteristiche che distinguono il cambiamento coinvolgono:
- Le nuove modalità di rapportarsi e interagire con i regolatori nazionali e internazionali;
- L’armonizzazione e l’aggiunta di nuovi requisiti informativi;
- La richiesta di gestione integrata e qualitativa dei dati.
Gli intermediari hanno dovuto quindi adeguarsi alla trasformazione del settore, che doveva rispondere a un nuovo sistema regolamentare comunitario, in uno scenario composto da aziende con processi interni molto eterogenei.
La gestione di molteplici e complessi adempimenti normativi ha richiesto uno sforzo notevole dal punto di vista organizzativo, strutturale ed economico da parte dei soggetti coinvolti.
Gli enti, per continuare a conformarsi alle nuove regole, hanno dovuto modificare i processi di elaborazione, gestione e divulgazione delle informazioni. I regulatory reporting forniti dagli enti vigilati si sono evoluti per rispondere ai nuovi requisiti e agli elementi chiave richiesti.
Trasformazione nel processo di comunicazione
Nel sistema regolamentare italiano si è cercato di mantenere, per quanto possibile, il sistema segnaletico tradizionale.
La disciplina europea è stata quindi applicata nell’ambito del primary reporting, ovvero le segnalazioni degli intermediari indirizzate alla Banca d’Italia e, in particolare, nelle segnalazioni armonizzate disciplinate a livello di contenuti nei regolamenti UE e nelle segnalazioni non armonizzate che includono ulteriori informazioni di controllo a livello nazionale.
Questa evoluzione ha richiesto notevoli cambiamenti nella struttura e nella gestione dei dati da parte degli enti.
Gli enti hanno dovuto confrontarsi con gli impatti sui processi decisionali e sulle procedure operative, mentre le scelte strategiche si sono dovute adattare agli effetti della nuova disciplina nei piani industriali e degli investimenti.
È stato necessario anche integrare gli aspetti/schemi contabili con le esigenze dei nuovi standard di reporting.
L’intermediario ha dovuto quindi ricostruire parzialmente i processi e le infrastrutture preposte a tale scopo. Ogni ambito dell’azienda è stato coinvolto dal cambiamento e questo ha comportato sforzi economici, organizzativi e gestionali.
La nuova regolamentazione comunitaria ha però generato non solo dei disagi, ma anche dei lati positivi per i soggetti vigilati.
Vantaggi derivantidal sistema di armonizzazione
Il processo di armonizzazione ha evidenziato numerosi benefici nell’ambito di applicazione:
- Semplificazione del sistema di reportistica in un unico e chiaro modello/schema;
- Miglioramento dell’informativa attraverso il dato granulare;
- Maggiori relazioni tra i flussi segnaletici e le reportistiche gestionali;
- Confronto tra le informazioni e comparabilità dei dati;
- Maggiore solidità dei flussi segnaletici;
- Ottimizzazione dei processi di gestione del rischio;
- Maggior efficienza nei processi di elaborazione relativi alla gestione del dato;
- Miglioramento della comunicazione con le autorità competenti e i regolatori;
- Diffusione di informazioni strutturate evidenziando la componente dei rischi.
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Investimenti nell’IT per l’adeguamento all’evoluzione regolamentare
La trasformazione del sistema ha generato significativi investimenti da parte degli enti, per adeguarsi al perimetro della normativa. L’evoluzione dell’infrastruttura IT è stato il passo decisivo e fondamentale per garantire la compliance aziendale. La tecnologia è alla base del cambiamento, ma anche di tutti i processi che attualmente sono necessari per soddisfare i requisiti della disciplina e gli aggiornamenti continui.
Save Consulting Group, con la suite TIGREARM, ha sviluppato dei moduli integralmente dedicati a rispondere alle domande del regolatore e permettere agli intermediari di essere costantemente conformi ai cambiamenti della normativa, fornendo una reportistica sempre aggiornata.
Modulo MidaBI
Potente, veloce e intuitivo: queste le caratteristiche del modulo di business intelligence che, gestendo la base dati delle segnalazioni regolamentari (regulatory reporting), permette un profondo e trasversale controllo della qualità dei dati (ovvero una vera e propria data governance), rendendo disponibili i seguenti vantaggi agli utilizzatori:
- Facilità di utilizzo ed emersione di eventuali incongruenze tra le varie survey prodotte;
- Prociclicità positiva nell’individuazione delle differenze, nelle loro sistemazioni e nel raggiungimento di obiettivi di efficientamento gestionale;
- Ampia possibilità di reportistica sia strutturata (report predefiniti) sia libera mediante la produzione di indicatori, classi di valori e relative analisi (data mining) di scostamento temporale
- Potente motore what-if per consentire all’utente, con estrema facilità, la simulazione di classi di valori, aggregati e/o anche indicatori.
Come tutti i moduli TigreArm, il modulo è web-based e consente la fruibilità anche in smart-working.
Pillar 3
Il modulo di data governance partendo dall’archiviazione delle segnalazioni regolamentari (regulatory reporting), consente di produrre la reportistica richiesta dal terzo pilastro o Pillar 3 di Basilea.
Gli innegabili vantaggi operativi consentono (normalmente al risk management) di:
- Evitare il recupero destrutturato delle varie informazioni da diverse fonti aziendali;
- Gestire l’insieme delle informazioni secondo logiche predefinite e certificate tramite gli orientamenti EBA e i regolamenti europei;
- Produrre il set quantitativo delle informazioni in pochi semplici passaggi e con tempi elaborativi pressoché immediati;
- Definire il sistema di controllo, anche ai fini della conformità normativa (compliance), e dell’auditabilità delle informazioni;
- Poter disporre di una reportistica (information management) in cui l’informazione è navigabile, a ritroso, dal dato finale sino alle sue componenti elementari.
Come tutti i moduli TigreArm, il modulo è web-based e consente la fruibilità anche in smart-working.
DB Puma
Il modulo gestisce in forma semplificata l’ampia informativa tecnica prodotta dalla Banca d’Italia utile al processo del regulatory reporting. In particolare, il modulo consente di:
- Gestire il percorso tecnico/segnaletico delle singole informazioni estratte dai sistemi informativi (campi e forme tecniche di input) sino alla produzione finale nelle basi segnaletiche (dati e voci di output)
- Identificare i legami tra le codifiche (forme tecniche) originarie e le possibili generazioni di output delle stesse
- Documentare, e se del caso, verificare la conformità normativa (compliance) dei processi di generazione in relazione alle circolari normative prodotte da Banca d’Italia
- Esportare quanto identificato nel formalismo Excel per una più agevole condivisione con altri utenti/colleghi dell’azienda.
Le impostazioni tecniche, basate anche sulla gestione del nuovo DB Puma, consentono inoltre di poter rapidamente passare (tramite iperlink) da una specifica rappresentazione a un’altra, senza dover necessariamente conoscere fondamenti tecnici (query) o strutture gerarchiche architetturali.
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