La BCE compie 25 anni: è il faro per le banche di 20 Paesi dell’Ue

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Venticinque anni di BCE: la Banca centrale europea ha celebrato il 1° giugno 2023 l’anniversario della sua nascita con una festa di compleanno che si è svolta nel quartier generale della banca stessa, la torre di acciaio e vetro che, con i suoi 185 metri, svetta sulla città di Francoforte. Oltre 200 gli invitati alla cena di gala, tra cui, in prima fila, l’attuale presidente della BCE, Christine Lagarde, e i suoi predecessori, Jean-Claude Trichet e Mario Draghi.

Il quarto di secolo di vita dell’“Eurotower” coincide, però, con un momento “turbolento” nella storia dell’istituzione nata 25 anni fa per preparare il terreno all’introduzione dell’euro: tra inflazione galoppante e aumento dei tassi di interesse, cambiamenti climatici e trasformazione digitale, le sfide che attendono la BCE sono sempre più numerose.

Ma che cos’è la BCE, qual è la sua mission e quali sono i principali compiti che le sono affidati? Nell’analisi che segue l’identikit di questa istituzione le cui scelte influenzano la vita di oltre 346 milioni di cittadini europei residenti in 20 Paesi del Vecchio Continente.

Che cos’è e cosa fa la Banca centrale europea

 Ribattezzata custode delleuro”, la BCE è la Banca centrale dei Paesi dell’UE che utilizzano questa moneta, “la seconda valuta più importante del sistema monetario internazionale, dopo il dollaro statunitense”, come tiene a precisare la presidente Christine Lagarde.

Il compito principale della Banca centrale europea, “è mantenere i prezzi stabili, in modo da favorire la crescita economica e l’occupazione nell’Unione europea”, chiarisce la Banca d’Italia sul sito internet dedicato alla divulgazione finanziaria.

Un obiettivo che la BCE persegue “facendo in modo che l’inflazione – il tasso al quale il livello generale dei prezzi di beni e servizi varia nel tempo – resti bassa, stabile e prevedibile”, spiegano dalla Banca centrale europea, il cui consiglio direttivo ha stabilito di perseguire un obiettivo di inflazione del 2% a medio termine.

Il raggiungimento di questa soglia (a giugno 2023 il tasso di inflazione annuo della zona euro è stimato al 5,5%, secondo Eurostat) è in cima all’agenda dei vertici BCE, come confermato anche dal presidente Lagarde, in occasione delle celebrazioni per i 25 anni dell’istituzione: “La priorità assoluta e immediata della BCE è riportare tempestivamente l’inflazione al nostro obiettivo di medio termine del 2%. E lo faremo”.

“Per questa ragione – ancora Lagarde – abbiamo innalzato i tassi di interesse a un ritmo senza precedenti e li fisseremo su livelli sufficientemente restrittivi – mantenendoli su questi livelli per tutto il tempo necessario – al fine di ricondurre rapidamente l’inflazione al nostro obiettivo”.

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BCE, il “guardiano” del sistema bancario europeo

L’equilibrio dei prezzi è soltanto una delle “mission” che persegue la BCE. Un’altra sua area di competenza, dal 2014, è la vigilanza prudenziale sulle grandi banche che operano nell’area dell’euro e negli Stati partecipanti che ne sono al di fuori.

L’obiettivo è infatti quello di salvaguardare la sicurezza e la solidità del sistema bancario europeo. La BCE, dunque, in collaborazione con le autorità nazionali di vigilanza, è responsabile del funzionamento efficace e coerente della vigilanza bancaria europea.

Oggi, cifre alla mano presenti sul suo sito, la BCE esercita la vigilanza diretta su 113 banche significative dei Paesi partecipanti, che detengono quasi l’82% degli attivi bancari totali. Le banche non annoverate tra quelle significative, ossia gli enti creditizi “meno significativi”, continuano a essere sottoposte alla vigilanza esercitata dalle autorità nazionali competenti, in stretta collaborazione con la BCE stessa.

Come indica Bankitalia, gli altri compiti della BCE sono:

  • progettare e produrre le banconotein euro in collaborazione con le Banche Centrali Nazionali (BCN);
  • assicurare la buona riuscita dei pagamenti elettroniciin euro (cioè quelli con carta e online) gestendone o supervisionandone i sistemi;
  • analizzare le nuove tecnologie finanziarie(come le cripto-attività) per capirne le implicazioni.

Di chi è la BCE? L’indipendenza come bandiera

 La Banca centrale europea appartiene esclusivamente alle banche centrali di tutti i paesi dell’UE. “In un certo senso possono essere considerate come azioniste”, si legge sul sito della BCE: “Ogni banca centrale detiene una quota del capitale della BCE. In pratica, ha versato un certo importo per consentirci di perseguire l’obiettivo di mantenere stabili i prezzi in tutta l’area dell’euro”.

L’appartenenza esclusiva alle banche centrali dei Paesi dell’UE rende la Banca centrale europea un organismo indipendente e al riparo da interessi finanziari privati che possano limitarne l’indipendenza stessa.

L’indipendenza della BCE non significa però che questa istituzione sia esente da obblighi. Al contrario, come tengono a precisare dall’Eurotower, in base all’articolo 284, paragrafo 3, del Trattato sul funzionamento dell’Unione europea, la BCE deve rendere conto del proprio operato principalmente al Parlamento europeo, che rappresenta gli interessi dei cittadini europei.

Inoltre è tenuta a riferire regolarmente al Consiglio dell’UE, che rappresenta i governi di tutti gli Stati membri dell’UE. Questo regime è riflesso anche nello Statuto del Sistema europeo di banche centrali (SEBC).

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