Il monitoraggio dell’EBA relativo all’attuazione dell’IFRS 9 da parte degli enti UE conferma la necessità di affrontare tempestivamente le pratiche divergenti

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In data 17 novembre 2023, l’Autorità bancaria europea (EBA) ha pubblicato la seconda relazione sull’attuazione del principio internazionale di informativa finanziaria (International Financial Reporting Standard, IFRS 9) da parte degli enti UE, che integra le osservazioni già incluse nella precedente versione, pubblicata a novembre 2021. Questa relazione si concentra sui portafogli con default elevato (high default portfolios, HDP) e ha l’obiettivo di promuovere ulteriori miglioramenti nelle pratiche dei modelli ECL (expected credit loss, perdite su crediti attese) tra gli enti UE, introducendo la trasparenza nelle principali aree problematiche identificate dall’EBA. In linea con la roadmap dell’IFRS 9, l’EBA continuerà a monitorare e promuovere l’applicazione coerente dell’IFRS 9.

Principali osservazioni

Dalla data della prima attuazione dell’IFRS 9, gli enti hanno compiuti progressi significativi nell’attuazione dei modelli sulla svalutazione delle ECL, nonostante il contesto problematico. Secondo l’analisi comparata, l’esistenza di pratiche diverse – che derivano della natura dello standard, basato su principi – potrebbe in parte spiegare la variabilità osservata tra gli enti, per quanto riguarda i dati finali delle ECL relative ai HDP. Alcune di queste pratiche continuano a sollevare preoccupazioni dal punto di vista prudenziale e dovrebbero essere trattate tempestivamente dagli enti UE.

L’EBA ribadisce l’importanza di ricorrere a un insieme ampio e solido di indicatori di aumenti significativi del rischio di credito (significant increases in credit risk, SICR) per valutare le fasi dei trasferimenti. La persistente mancanza di una valutazione collettiva dei SICR e i diversi approcci seguiti dagli enti per determinare le soglie quantitative dei SICR rappresentano un problema dal punto di vista prudenziale.

Gli overlay, che siano temporanei o più duratori, hanno fatto sì che gli enti tenessero conto di circostanze specifiche non adeguatamente rilevate ai modelli. Sono state osservate diverse pratiche per quanto riguarda la presa in considerazione dei rischi, gli approcci seguiti per la loro calibrazione e il livello in cui sono applicate tali overlay. Ciò potrebbe impedire il rilevamento di fonti di rischio aggiuntive.

L’impatto delle informazioni prospettiche e l’effetto di non linearità rimangono generalmente modesti nei portafogli. Tra gli altri elementi, ciò potrebbe essere dovuto al fatto che le ipotesi sottostanti le previsioni macroeconomiche, l’utilizzo di periodi eccessivamente lunghi e alcune prassi di attenuazione rispecchiano il momento specifico e la natura prospettica dei dati IFRS.

Infine, l’EBA ha osservato che mentre gli enti hanno sviluppato metodologie retrospettive per i loro modelli ECL, ci sono differenze rilevanti tra le banche, per quanto riguarda lo stato della loro attuazione, l’ambito dei fattori di rischio considerati (compresi gli overlay) e il tipo di analisi effettuata. La mancanza di un adeguato approfondimento dei risultati dei test retrospettivi solleva preoccupazioni dal punto di vista prudenziale, soprattutto quando i test effettuati rilevano prestazioni insufficienti e limitati poteri predittivi delle stime dei modelli.

Il modulo “REN+” della suite TigreArm permette di consultare il documento originale in lingua inglese e la sua traduzione in italiano.



Pubblicato il 20/11/2023

 

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