ESG, banche e sociale: analisi dei dati cruciale anche per calcolare il BSI

È risaputo che nell’acronimo ESG, la lettera “S” stia per Social. È meno noto invece che la responsabilità sociale stia accrescendo le proprie quotazioni in questo momento storico. Al punto che trovare banche socialmente responsabili non è più un’eccezione come in passato, ma è la norma nel panorama attuale del credito e della finanza, tanto in Italia quanto in Europa. Anche perché risparmiatori e investitori non solo sono sempre più attenti all’impatto sociale che una banca esercita con le proprie attività e nella scelta dei propri clienti, ma sono anche maggiormente consapevoli nel valutare (perché c’è più informazione e formazione) quel grado di attenzione al sociale che contraddistingue un istituto di credito da un altro.
La domanda che tanti clienti di una banca si pongono è: come “spende” i soldi dei risparmiatori? Quanto le sue azioni sono in linea con i valori dei propri investitori? Quesiti sollevati dai clienti, i quali stanno cercando di compiere dei passi verso la responsabilità sociale quando si tratta delle proprie finanze personali.
Ecco perché risparmiatori e investitori sono alla ricerca di banche che siano responsabili ed etiche. Per esempio? Che abbassino al minimo le emissioni nocive, che lavorino per il benessere della società e dello sviluppo sostenibile. Pratiche virtuose che sono considerate sempre più importanti dai clienti.
Che cos’è il Banking Social Index (BSI)
In questo contesto si colloca il Banking Social Index (BSI), che è l’indice creato dalla Federazione autonoma bancari italiani (Fabi) per misurare la qualità e la quantità delle iniziative delle banche italiane in campo sociale, soprattutto nel contrasto alla povertà: gli italiani a rischio sono quasi 11 milioni. È il primo strumento di questo tipo in Italia. E un comitato consultivo certifica l’analisi e la classifica.
Che cos’è la Fabi
La Fabi, Federazione Autonoma Bancari Italiani, con i suoi oltre 108 mila iscritti e le sue 98 sedi territoriali è il sindacato bancario più rappresentativo in Italia. Costituitasi a Milano nel 1948, in un periodo storico caratterizzato da forti contrapposizioni ideologiche anche nel mondo sindacale, si è fin dall’inizio contraddistinta come un’organizzazione aconfessionale e apartitica.
La sua è una storia antica e prestigiosa: è stata, infatti, l’unica sigla a stipulare con l’Assicredito il primo Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro per i bancari italiani nel 1949.
Presente nella stragrande maggioranza delle aziende di credito italiane, dall’anno della sua fondazione ad oggi, la Fabi ha partecipato a tutte le trattative e alla stipula dei contratti di categoria, delle convenzioni, degli accordi realizzati nel settore del credito sia in campo nazionale con l’Abi (ex Assicredito ed Acri).
Numerose sono anche le iniziative editoriali e culturali promosse dal sindacato.
Giustizia, autonomia, libertà, democrazia, solidarietà, etica del lavoro, centralità dell’uomo. Sono questi i valori fondamentali che ispirano la Federazione Autonoma Bancari, dalla fondazione sino ai giorni nostri.
Perché è nato il BSI
Perché è nato il Banking Social Index (BSI)? Risponde il segretario generale della Fabi, Lando Maria Sileoni: «Le banche devono riaffermare il loro ruolo sociale, svolgendo una funzione essenziale sui territori. Con questa iniziativa ci assumiamo una grande responsabilità, consapevoli che anche il sindacato debba essere coraggioso e andare oltre lo steccato delle relazioni industriali nell’interesse della collettività. Al trinomio composto da ricavi, utili e dividendi ritengo essenziale aggiungere un quarto pilastro: la solidarietà. La povertà è la vera pandemia del futuro. È giusto che i cittadini sappiano i nomi delle banche che già fanno molto per contrastare la povertà».
Come funziona il BSI
Il Banking Social Index (BSI) della Fabi è costruito analizzando dettagliatamente le iniziative che le banche italiane mettono in campo nel sociale. Più nel dettaglio: sono presi in considerazione le iniziative economiche, i progetti, i finanziamenti agevolati e le donazioni agli enti, agli istituti di ricerca, alle onlus (organizzazioni non lucrative), agli ospedali, alle associazioni di beneficenza, alle strutture per il volontariato e per l’assistenza alle persone più deboli, alle fondazioni.
Gli interventi delle banche sono analizzati e classificati, tempo per tempo, sia su base territoriale (suddividendo per regione e provincia) sia per ambito di riferimento (per esempio: assistenza ai deboli, donazioni per sostenere i non abbienti, sostegni per la ricerca sanitaria, erogazioni agli ospedali, fondi a organizzazioni umanitarie). Anche in questo caso, la raccolta e l’analisi dei dati risulta cruciale anche per calcolare il BSI, esattamente come lo è per misurare raccolta, fatturato e utile. Anche in questo caso, lo studio dei dati permette di convertire quelli grezzi in informazioni utilizzabili per capire quanto “solidale” sia una banca.
Al fine di poter offrire un confronto omogeneo tra gruppi di dimensioni assai diverse, è prevista la creazione di un coefficiente che consenta di ponderare le somme erogate e impiegate dalle banche rispetto alla loro dimensione e, quindi, alla loro effettiva capacità di effettuare donazioni o altre elargizioni in campo sociale.
Al fine di rendere trasparente tutta l’iniziativa, la valutazione finale è sottoposta al parere di un Comitato consultivo che è composto da apprezzati esponenti del mondo accademico, del volontariato e del Terzo settore, della società civile e delle fondazioni.
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La certificazione Corp B
In Europa e nel mondo ci sono anche altre certificazioni per le banche. E gli istituti di credito possono utilizzarle per dimostrare che stanno investendo i soldi dei propri clienti in modo responsabile.
Essere certificati B Corp per una banca o un’altra azienda significa che questa impresa sta facendo uno sforzo reale per bilanciare profitto e scopo.
La B Corporation (o B Corp) è una certificazione, diffusa in 78 Paesi e 155 settori diversi, rilasciata da B Lab, ente no profit statunitense. Lo scopo del movimento globale delle B Corp è fare in modo che la performance ambientale e sociale delle aziende sia misurata in maniera tanto solida quanto i risultati economici.
Per ottenere e mantenere la certificazione, le aziende devono raggiungere un punteggio minimo su un questionario di analisi delle proprie performance ambientali e sociali e integrare nei documenti statutari il proprio impegno verso gli stakeholder, per esempio adottando lo status giuridico di Benefit Corporation, in Italia società benefit.
Nel nostro caso specifico, B Corp, dunque, di solito certifica le banche che aiutano l’economia sociale, riducendo in qualche modo la diseguaglianza e la povertà e supportando la sostenibilità e un ambiente più sano.
Il Global Alliance for Banking on Values (GABV)
“Mettiamo la finanza al servizio delle persone e del Pianeta”. È lo slogan che sintetizza la missione della Global Alliance for Banking on Values (GABV), una rete di banche indipendenti che utilizzano la finanza per realizzare uno sviluppo economico, sociale e ambientale sostenibile (ESG). La sua filosofia è cosi riassumibile: “La finanza gioca un ruolo fondamentale nel plasmare la nostra società. Ogni prestito e investimento ha un impatto sulle nostre comunità, sull’ambiente e sul futuro economico, nel bene e nel male”.
Il GABV è composto da oltre 60 banche, da un totale di 44 Paesi, e la sua sede è ad Amsterdam (Paesi Bassi).
Il settore bancario e finanziario ha grandi responsabilità, poiché le banche non sono semplicemente degli intermediari, ma con le loro attività giocano un ruolo importante nel cambiamento. Per questo motivo, un gruppo crescente di pionieri e leader di banche in tutto il mondo ha adottato un approccio al settore “values-based”, ha unito le forze con una missione condivisa per mettere la finanza al servizio delle comunità e della Terra.
Come le reti e le associazioni sopra menzionate, anche noi di Save Consulting siamo molto attenti alle tematiche sociali e ambientali; è proprio in tale ragione che attraverso i nostri servizi di consulenza, aiutiamo gli intermediari a redigere i pian di azione atti a presidiare i rischi ambientali e climatici.
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